Valle d’Itria e dintorni: 5 giorni alla scoperta dei suoi borghi
Ho amato la Puglia prima ancora di partire. Ho molti amici e colleghi pugliesi, e si sono tutti prodigati per darmi i migliori consigli su quali posti visitare (e quali evitare), dove mangiare e in quali spiagge fermarsi. I consigli che troverai in questo articolo sono dal primo all’ultimo frutto della loro disponibilità e ospitalità, quindi anzitutto li ringrazio di cuore!
Per questo motivo ho deciso non solo di parlarti dei posti dove sono stata in prima persona, di cui scriverò con maggior dettaglio, ma anche di segnalarti tutti quei consigli che per mancanza di tempo non sono riuscita a seguire. Spero che tu possa farne tesoro nel tuo viaggio alla scoperta della Valle d’Itria e dei suoi dintorni!
Consigli pratici per visitare la Puglia nel mese di agosto
Come sempre il mese di agosto sarebbe da evitare come la peste, ma se come me non hai alternative ti consiglio di:
- Anticipare gli orari del posto: è sufficiente muoversi di una mezz’ora in anticipo per evitare le code per il mare, per ordinare il pranzo, per trovare parcheggio o per visitare un borgo altrimenti molto affollato. Non sempre è possibile, ma se puoi pranza verso le 13, cena verso le 20:30 e raggiungi il centro città verso le 19. Siccome non sono una mattiniera, in spiaggia ci sono sempre andata verso le 11, per poi lasciarla verso le 17:30 (ma so che per molti è follemente presto).
- Prenotare i lidi: le spiagge migliori sono spesso quelle libere, ma in agosto si rischia davvero di avere l’esperienza rovinata dalla folla. Io ho preferito la tranquillità alla bolgia, ripromettendomi di tornare in bassa stagione per visitare le spiagge libere. Fondamentale è l’app Cocobuk, che quasi tutti i lidi utilizzano per le prenotazioni.
- Prenotare i ristoranti: i posti migliori si riempiono in fretta e, anche se trovo stressante dover pensare a tutto in anticipo, vale la pena fare un piccolo sforzo per riuscire a cenare nei bei posti che mi sono stati consigliati.
Aggiungo l’ovvio consiglio di evitare di partire in macchina i giorni da bollino nero… per un viaggio Milano – Trani che solitamente richiede meno di 8 ore ne abbiamo impiegate 14! Un totale incubo.
Dove dormire per visitare la Valle d’Itria e i suoi dintorni
B&B Valleluna
La nostra prima notte in Puglia l’abbiamo passata al B&B Valleluna, una struttura a conduzione familiare appena fuori Trani. Tiziana e la sua famiglia hanno una grande villa con una bellissima piscina, e hanno dedicato una parte della casa per realizzare un B&B. La struttura è formata da due stanze (ciascuna con bagno privato), un grande soggiorno in comune, una cucina in comune dove viene servita la buonissima colazione e una terrazza dove si può mangiare. La piscina è a servizio degli ospiti, e c’è anche un bagno con doccia in giardino, così da poter sfruttare la piscina e poi lavarsi prima di partire anche dopo aver fatto check-out.
Ci siamo trovati davvero benissimo, l’accoglienza familiare è stata squisita, un vero peccato fermarci una sola notte!
PREZZO: per 2 persone 1 notte €126 (prezzo booking.com, periodo di agosto) PARCHEGGIO: incluso COLAZIONE: inclusa ALTRO: piscina |
Dimora Domrose
Per avere un po’ di stabilità, abbiamo deciso di fermarci tutte e 4 le notti nello stesso posto, e usarlo come base per visitare la regione. Abbiamo scelto la Dimora Domrose, nei pressi di Locorotondo. Si tratta di una bellissima struttura tipica (non è propriamente un trullo, ma molto simile come aspetto e finiture degli interni) gestita da una famiglia molto disponibile e al tempo stesso discreta. L’appartamento dove abbiamo dormito è nuovissimo, appena ristrutturato, e si compone di una sala con cucina, una stanza matrimoniale e un bagno (credo che l’appartamento di fianco abbia più camere da letto). All’esterno c’è un cortile molto carino con panche in pietra e un tavolo dove fare colazione.
Segnalo grandissima attenzione al tema Covid: oltre ad una colonnina con gel igienizzante posta in sala, gli asciugamenti e i cuscini erano impacchettati a garanzia della pulizia.
PREZZO: per 2 persone 4 notti €560 (prezzo booking.com, periodo di agosto) PARCHEGGIO: incluso COLAZIONE: non inclusa (2 cialde di caffè in omaggio all’arrivo) ALTRO: ampio cortile |
Giorno 1: Trani
Avendo dormito qui la prima notte, prima di proseguire verso la Valle d’Itria non potevamo perderci una visita a Trani. La città sul mare è molto carina (e anche molto calda!), noi abbiamo fatto un giro di un paio d’ore e ci siamo fermati per pranzo.
Tra i punti di interesse segnalo:
- Piazza della Repubblica: un’ampia piazza verde dove trovare un po’ di frescura all’ombra degli alberi.
- Villa Comunale: un giardino pubblico con affaccio sul mare da un terrazzamento realizzato sulle antiche mura.
- Fortino di Sant’Antonio: a sinistra della Villa Comunale, guardando il mare, si trova un arco in pietra che permette di accedere alla rampa che porta al Fortino di Sant’Antonio. Da qui si può ammirare una splendida vista sul porto e sulla Cattedrale.
- Cattedrale di Trani: fiore all’occhiello della città, la sua posizione a bordo del mare la rende ancora più incantevole.
- Porto di Trani: da non perdere una passeggiata lungo il vivace porto della città.
- Castello Svevo di Trani: fatto realizzare da Federico II, l’edificio è ispirato ai castelli della Terra Santa.
- La Giudecca: si tratta del quartiere ebraico di Trani, e l’unico consiglio per visitarlo è quello di perderti tra i suoi vicoli.
DOVE MANGIARE A TRANI
Per il pranzo, su consiglio della proprietaria del B&B, ci siamo fermati da Paninart. Si tratta di una panineria moderna ed interessante, con diversi tavolini sul lungo mare. In realtà non ho assaggiato i panini, ma solo le friselle e le tartare, e devo dire che erano molto buoni e con accostamenti particolari! Per un pranzo con acqua e vino abbiamo speso circa €20 a testa.
Per cena la sera del nostro arrivo avremmo voluto provare il Diavoletto Epicureo, che ci aveva attirato per il menù, la location e le ottime recensioni. Purtroppo però le 14 ore di strada ci hanno fatto tardare e abbiamo dovuto disdire la prenotazione… Lo segnalo lo stesso nel caso ti incuriosisse!
DOVE PARCHEGGIARE A TRANI
Il centro città è chiuso al traffico, il che non è un problema visto che si gira comodamente a piedi. Noi abbiamo lasciato l’auto in zona Piazza della Repubblica, più precisamente in via A. Piccinni, dove abbiamo trovato posto con facilità e non a pagamento.
Per seguire le indicazioni direttamente su Google Maps ti lascio la mappa di Trani.
Giorno 2: Alberobello e Locorotondo
La perlustrazione della Valle d’Itria comincia con uno dei suoi fiori all’occhiello: Alberobello. Premetto che siamo stati fortemente sconsigliati dal visitare questa celeberrima località in pieno Agosto, tuttavia non potevamo non fare almeno una breve passeggiata tra i bellissimi Trulli che dal 1996 sono Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO!
Il borgo è ovviamente molto turistico, si trovano ovunque negozietti di souvenir, turisti accalcati per catturare il migliore scatto, ristoranti con i personalmente odiati “menù turistici”. Ciononostante, lo spettacolo delle centinaia di Trulli stretti l’uno accanto all’altro è unico.
COSA VEDERE AD ALBEROBELLO
Alberobello è da visitare camminando a piedi senza una vera meta, ma ecco alcuni suggerimenti:
- Belvedere Santa Lucia: è il punto di partenza della visita, da cui si possono ammirare i 1030 trulli del Rione Monti e i 590 del Rione Aia Piccola.
- Chiesa di Sant’Antonio: inutile dirlo, si tratta di una chiesa a forma di trullo, e fu costruita con le donazioni dei pugliesi emigrati in America.
- Trullo Sovrano: è l’unico trullo ad avere due piani, risalente al XVIII secolo. E’ stato adibito a casa-museo, allestito con mobili d’epoca che permettono di comprendere come si vivesse in un trullo. Si accede con un biglietto da €2.
- Trulli Siamesi: come si può intuire, si tratta di due trulli uniti alla sommità ma con due accessi separati.
- Terrazze nei trulli: incontrerai spesso cartelli che invitano ad entrare gratuitamente nel trullo per ammirare la vista dalla terrazza. L’ingresso è davvero gratuito, con la speranza che i turisti poi acquistino dei souvenir dal negozio, e consiglio di entrare per scoprire degli angoli nascosti e meno affollati.
Se ti incuriosisce questo borgo unico nel suo genere e vuoi approfondire la sua storia, puoi optare per una visita guidata dalla durata di 2 ore con tanto di degustazione di vino rosolio inclusa!
DOVE MANGIARE AD ALBEROBELLO
Due amici mi hanno consigliato di pranzare da Terra Madre, una trattoria all’interno di sette trulli che serve una cucina semplice e sana, con prodotti provenienti dagli adiacenti orti.
Io non ho avuto tempo di fermarmi a pranzo, ma vista l’affidabilità delle fonti mi sento di consigliarlo, se non altro visto l’altissimo numero di posti turistici dove non mi sarei mai fermata!
DOVE PARCHEGGIARE AD ALBEROBELLO
Naturalmente il centro storico è off-limits per ogni mezzo di trasporto. Avevo paura che trovare parcheggio sarebbe stato un incubo, ed in effetti forse lo è, ma ho avuto la fortuna di trovare un piccolo parcheggio gratuito poco distante dal centro in viale Putignano 2. La vera fortuna è che la polizia bloccava l’accesso a quella strada da una sua estremità (probabilmente più trafficata) ma non dall’altra (da cui sono arrivata io).
Ti lascio una piccola mappa sperando sia utile.
Verso sera visitiamo la seconda perla della zona: Locorotondo. Molto meno nota di Alberobello, ne guadagna in vivibilità e tranquillità (non aspettarti comunque un borgo deserto). Raccomando assolutamente di visitarla per l’ora del tramonto (verso le 19 ad agosto); le casette bianche saranno illuminate da una luce da favola, e anche la vista sulla valle circostante acquisterà ancor più magia.
COSA VEDERE A LOCOROTONDO
Un’oretta è sufficiente per perdersi tra i vicoli di Locorotondo e ammirarne il candore macchiato solo dalle colorate bouganville. Da non perdere:
- Villa Comunale: è un piccolo parco appena fuori dal centro storico, da cui si può ammirare il panorama sulla valle circostante.
- Porta Napoli: di fronte alla Villa Comunale, è la principale porta di accesso al borgo. La sera, quando il buio è già calato e decine di luci illuminano la città, è ancora più bella.
- Chiesa Madre: la principale chiesa di Locorotondo.
- Chiesa Madonna della Greca: è la chiesa più antica di Locorotondo, anche se l’edificio che si vede oggi è la sua seconda edificazione.
- Chiesa di San Nicola di Myra: chiesetta seicentesca decorata da ricchi affreschi.
- Palazzo Morelli: elegante palazzo barocco, si può entrare gratuitamente attraversando il portone decorato per ammirare il grazioso cortile.
- Belvedere di via Nardelli: posto perfetto per ammirare la bellissima vista sulla valle e fermarsi per bere uno Spritz prima di cena.
- Locorotondo dal basso: da via Nardelli, ti consiglio di percorrere la stradina che porta ai piedi della città per immortalare Locorotondo che si erge sulla sua collina.
DOVE MANGIARE A LOCOROTONDO
Poco fuori dalle viuzze del centro, il ristorante Bina si trova in una bellissima ed elegante location sotto alle volte in pietra. La cucina è principalmente di terra.
Come antipasti abbiamo provato i fiori di zucca ripieni di ricotta mantecata alla menta e il tris di polpette della tradizione pugliese. Come primi io ho optato per un classico purea di fave di Locorotondo e cicorielle campestri, mentre il mio ragazzo ha ordinato dei tagliolini con gamberetti e fiori di zucca su vellutata di piselli, tutto buono.
Per due antipasti, due primi, acqua e mezza bottiglia di vino abbiamo speso €30 a testa.
DOVE PARCHEGGIARE A LOCOROTONDO
La proprietaria dell’alloggio dove siamo stati ci ha consigliato tre diverse zone dove parcheggiare:
- via Cisternino, dove abbiamo parcheggiato noi. Si tratta di strisce blu a pagamento, ma abbiamo avuto la fortuna di trovare posto su un carico-scarico (libero la sera).
- piazza Mitrano, parcheggio gratuito molto vicino al centro ma per questo spesso pieno.
- viale Olimpia, più lontano dal centro, può essere una buona opzione per serate molto affollate.
Giorno 3: Monopoli
Monopoli mi ha stupita, non mi aspettavo nulla di particolare e invece l’ho trovata splendida ed elegante. Il colore dominante è il tipico bianco pugliese, ad ogni angolo ci sono ristorantini e locali molto ricercati e vivaci. Non da meno è il litorale, ricco di insenature e calette che regalano spiagge nascoste meravigliose.
COSA VEDERE A MONOPOLI
A Monopoli consiglio di passare del tempo in spiaggia e del tempo in città, magari verso sera quando la temperatura è più magnanima.
Personalmente sono stata al lido Marzà, posto in una splendida conca che affaccia su un lembo di roccia marina. È un lido molto tranquillo, lettini e ombrelloni sono principalmente sull’erba e l’acqua è splendida.
Una volta in città, ecco le principali cose da vedere:
- Basilica Cattedrale Santuario: cattedrale di Monopoli, costruita nel XII secolo ma interamente ricostruita nel XVIII (i pochi resti dell’edificio originale sono conservati nella cripta).
- Castello Carlo V: costruito sul promontorio Punta Penna, il castello risale al 1500 e oggi è utilizzato per finalità culturali, nonché per celebrare matrimoni.
- Largo Palmieri: bellissima piazza con una fontana al centro, su cui si affacciano la Chiesa di Santa Teresa e il Palazzo Palmieri.
- Porto Vecchio: come molte città sul mare, il porto è un punto di riferimento non solo commerciale, ma anche sociale. Immancabile quindi una passeggiata lungo la banchina, dove potrai ammirare il bel Palazzo Martinelli.
DOVE MANGIARE A MONOPOLI
Per cena abbiamo seguito un ottimo consiglio e ci siamo fermati al Ristorante Piazza Palmieri, situato nell’omonima piazza. Il locale è elegante al punto giusto, e propone una cucina principalmente di pesce ricercata e non banale. Il tutto a prezzi davvero buoni considerata la qualità.
Come antipasto abbiamo scelto tonno croccante alle nocciole su crema di patate tartufata e insalatina di funghetti trifolati e carpaccio di pesce spada affumicato con salsa al frutto della passione. Molto buoni, ma avendo visto arrivare ad altri tavoli un antipasto misto molto interessante, consiglio di dividere quello. Abbiamo proseguito con due diversi piatti di ravioli e due dolci, il tutto accompagnato da acqua e due calici di vino, per un conto finale di €38 a testa.
Segnalo anche l’altro ristorante che mi è stato consigliato e che sicuramente proverò la prossima volta: Il Guazzetto.
DOVE PARCHEGGIARE A MONOPOLI
Se ti rechi in auto a Monopoli devi fare attenzione non solo a non entrare nella ZTL del centro, ma anche a non parcheggiare in determinate zone dopo le 20. In particolare vicino al centro c’è la ZTL Ina Casa, dove appunto non è possibile parcheggiare la sera.
Noi abbiamo trovato posto lungo la strada a una decina di minuti dal centro, ti consiglio di non arrivare troppo a ridosso dell’ora di cena per trovare parcheggio senza troppa fatica.
Giorno 4: Ostuni
Ostuni è sicuramente una delle mete più famose della zona e, di conseguenza, sempre molto affollata (e stracolma di pacchiani negozietti di souvenir). È un borgo certamente splendido, anche se personalmente trovo che le già citate città non abbiano molto da invidiarle. Come loro, è un susseguirsi di viuzze immerse nel bianco degli edifici rivestiti di calce, e sicuramente è molto d’effetto la sua posizione arroccata.
COSA VEDERE A OSTUNI
Gli scorci più belli sono quelli che incontrerai camminando senza meta tra le vie che formano il labirintico centro storico di Ostuni. Ecco cosa non perdere tra i principali punti di interesse:
- Piazza della Libertà: è il punto d’incontro tra la città nuova e quella vecchia. Al centro della piazza si trova, in cima ad una guglia, la statua del patrono sant’Oronzo. Inconfondibile è il Palazzo Municipale che domina la piazza con la sua facciata neoclassica, illuminata la sera.
- Cattedrale: famosissima, la Cattedrale di Ostuni si affaccia timida su piazza Beato Giovanni Paolo II, in parte nascosta dagli edifici vicini.
- Arco Scoppa: proprio di fronte alla Cattedrale si trova questo arco che unisce il Palazzo Vescovile al Palazzo del Seminario, e sotto cui si passa per raggiungere la Cattedrale arrivando da via Cattedrale.
- Porta Blu: in via Landria Balsamo si trova la porta più instagrammata di sempre, grazie al contrasto che i suoi blu creano con il bianco muro in cui è incastonata.
- Chiesa dell’Annunziata: per gli amanti dell’arte, questa chiesa è tappa obbligatoria visto che ha il privilegio di conservare al suo interno un’importante opera di Paolo Veronese, la Deposizione, risalente al 1570.
- Le ceramiche di Carella: non passa inosservato il bellissimo show room di Carella, dove troverai splendidi capolavori in ceramica per portare a casa un pezzo di Ostuni.
DOVE MANGIARE A OSTUNI
Consiglio assolutamente di prenotare un tavolo alla Taverna della Gelosia. La location è davvero da fiaba, con i tavoli dislocati tra diverse terrazzette accuratamente arredate. Anche la cucina è ottima e a prezzi totalmente accessibili. Noi abbiamo preso un antipasto misto della casa (sufficiente per due persone), due primi piatti e un dolce, accompagnati da acqua e due calici di vino, per un conto di €38,5 a testa.
Se sfortunatamente non dovessi trovare posto, mi hanno consigliato anche l’Osteria Piazzetta Cattedrale e, se vuoi farti il regalo di una cena stellata, Cielo.
Giorno 5: Martina Franca e Taranto
Siamo giunti all’ultimo giorno delle nostre vacanze Pugliesi, ma non prima di vedere Martina Franca e Taranto, che abbiamo la fortuna di visitare con un amico originario di lì, che ci ha svelato le leggende e la storia della città.
COSA VEDERE A MARTINA FRANCA
Martina Franca ha uno splendido centro storico, ed è anche meta vivace grazie ai numerosi negozi e agli eventi organizzati nelle sere d’estate (dopo cena diventa quasi difficile camminare tra le sue vie!).
- Piazza XX Settembre: questa piazza decorata da due file di alberi è il luogo ideale per iniziare il giro del centro storico, attraversando l’Arco di Sant’Antonio (Porta di Santo Stefano) che si trova alla sua estremità.
- Piazza Roma: appena superato l’Arco ci si ritrova in piazza Roma, fiancheggiata dal secentesco Palazzo Ducale da una parte, e dal Palazzo Martucci dall’altra. Al centro un grazioso giardino con una fontana.
- Basilica di San Martino: chiesa principale della città, sulla sua facciata è rappresentato San Martino che con una spada divide il suo mantello per donarlo ad un mendicante. Anche l’interno merita una breve visita.
- Piazza Maria Immacolata: questa piazza mi ha rapito per la sua bellezza e particolarità, con la Basilica sullo sfondo e i portici a contornarla. Da qui partono una serie di vicoli in cui consiglio di addentrarsi e perdersi.
- Quartiere La Lama: qui si trovano le case più antiche della città, anch’esse naturalmente bianche, costruite a partire dal Medioevo. Caratteristiche le loro piccole dimensioni e i tetti a punta.
DOVE PARCHEGGIARE A MARTINA FRANCA
Non abbiamo avuto difficoltà a trovare parcheggio a Martina Franca. Ci sono numerosi posti a strisce blu fuori dal centro storico, e la tariffa oraria varia da €0,6 a €1,5 a seconda della zona.
LA STORIA DI TARANTO
Prima di elencare i luoghi di interesse della città, vale la pena raccontare la storia della sua nascita.
Taranto fu una delle più antiche colonie della Magna Grecia, fondata dagli Spartani nell’VIII secolo a.C. Ma la storia più interessante è quella della leggenda secondo cui la città fu fondata nel 2000 a.C. da Taras, figlio di Poseidone, da cui deriverebbe il nome Taranto. Taras, giunto con la sua flotta sulle rive dello Ionio, vide un delfino saltare fuori dall’acqua e lo interpretò come un segno di buon auspicio dal padre per fondare lì una città. Ancora oggi, lo stemma della città rappresenta un delfino cavalcato da un uomo con in mano un tridente ed un panneggio.
COSA VEDERE A TARANTO
Taranto si divide in città vecchia e nuova, collegate da un ponte girevole che attraversa due mari: il mar Grande, che bagna la costa esterna della città e si affaccia direttamente sul mar Ionio, ed il mar Piccolo, laguna costiera ulteriormente divisa in due bacini. Il mar Piccolo oggi non è più balneabile, ed è principalmente dedicato alla coltivazione di cozze.
Il borgo vecchio è purtroppo molto decadente, ma si spera che nei prossimi anni i privati possano contribuire alla sua rinascita; molte case sono infatti in vendita al prezzo simbolico di €1, a patto che chi acquista si impegni a ristrutturare l’edificio.
Comincia la passeggiata dalla città nuova, per poi attraversare il ponte girevole e perderti tra le vie della città vecchia. Ecco i principali monumenti delle due città:
- Castello Aragonese: questa fortezza a picco sul mare fu costruita nel 1492 per rispondere agli attacchi turchi, e oggi è sede della Marina Militare. È possibile visitare gratuitamente l’interno.
- Cerimonia dell’ammaina bandiera: ogni sera al Castello Aragonese viene ammainata la bandiera italiana, con un accompagnamento di marce, colpi di fucile e dell’immancabile inno italiano. Uno spettacolo che vale la pena di vedere.
- Corso Umberto I: corso pedonale costeggiato da palme e pieno di negozi e caffetterie.
- Piazza Garibaldi: piazza principale della città nuova, al centro si trova un grazioso chiosco in ferro battuto, e lungo il suo perimetro si affaccia il Palazzo degli Uffizi.
- Lungomare Vittorio Emanuele III: in qualsiasi posto di mare che si rispetti non può mancare un piacevole lungomare in cui passeggiare dopo cena.
- Concattedrale: sicuramente peculiare per la sua architettura progettata da Giò Ponti e ispirata alla tradizione marinara della città.
- Palazzo del Governo: affacciato su una piazza circolare, questo palazzo fu realizzato sotto la dittatura di Mussolini. La piazza antistante serviva proprio per accogliere la folla durante i discorsi del regime.
- Cattedrale di San Cataldo: è la principale chiesa della città vecchia, dedicata al santo irlandese Cataldo che si stabilì a Taranto dopo un pellegrinaggio in Terra Santa nel VII secolo.
- Colonne doriche: appena arrivati in città vecchia attraverso il ponte girevole, queste colonne sono l’unica testimonianza del tempio dorico di Poseidone, il più antico luogo di culto della Magna Grecia. Eh sì, le colonne doriche di Taranto sono addirittura più antiche dei resti di Paestum e Siracusa!
DOVE ANDARE IN SPIAGGIA A TARANTO
Se ti avanza del tempo, consiglio di andare un po’ in spiaggia; il mar Ionio è molto diverso dall’Adriatico, personalmente l’ho trovato più bello (perlomeno in questa zona).
Se vuoi le comodità del lido, io sono stata da Lamarée e mi sono trovata benissimo. La tenda è caruccia (€50) e secondo me sono più comodi i lettini, ma non ne avevano più a disposizione. Non c’è spiaggia vera e propria, i lettini sono sull’erba e si accede all’acqua tramite una rampa o una scaletta nelle rocce, ed è subito splendida. Se invece preferisci la spiaggia libera, mi hanno consigliato il Lido Jamaica, ma è pieno di spiagge libere bellissime.
5 giorni non sono ovviamente sufficienti ad esaurire le bellezze della Valle d’Itria e dei suoi dintorni. Se hai la fortuna di avere più giorni a disposizione, ti segnalo alcuni borghi che non mancherò di visitare durante il mio prossimo viaggio in Puglia:
- Cisternino
- Putignano
- Fasano
- Polignano a Mare
- Grottaglie